Italo Calvino: la vita

Italo Calvino

Italo Calvino: la vita

 

Italo Calvino nacque a Santiago de Las Vegas (Cuba) nel 1923, ma poco dopo si trasferì con la famiglia a San Remo. I genitori, una naturalista e un agronomo, gli diedero un’educazione rigorosamente laica e lo avviano agli studi di Agraria che egli non portò a termine, perché interrotti dalla guerra e dall’esperienza partigiana da un lato e dagli interessi politici, culturali e letterari dall’altro.

Italo-Calvino

Rientrato nel 1945 a Torino, collaborò a vari giornali (soprattutto a «l’Unità», dal 1946 al 1956), aderì al PCI, si iscrisse alla Facoltà di Lettere, collaborò al «Politecnico» di Vittorini ed entrò a far parte del gruppo redazionale della casa editrice Einaudi.

Nel 1947 pubblicò Il sentiero dei nidi di ragno, cui seguirono i racconti di Ultimo viene il corvo (1949), opere che nacquero nel clima culturale del neorealismo, contraddistinte però dalla natura “fiabesca” del realismo calviniano.

L’impegno culturale e politico lo indusse a ricercare una scrittura che si confrontasse con la realtà del proprio tempo: “Noi crediamo che l’impegno politico, il parteggiare, il compromettersi sia, ancor più che dovere, necessità naturale dello scrittore d’oggi […] Noi pure siamo tra quelli che credono in una letteratura che sia presenza attiva nella storia […]” (Il midollo del leone, 1955).

Nel 1952 Calvino pubblicò Il visconte dimezzato, primo romanzo di una trilogia fantastica e allegorica di cui faranno parte Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959), raccolta nel 1960 nel volume I nostri antenati.

Un’importante svolta è costituita dall’abbandono del Pci dopo i fatti di Ungheria del 1956, che progressivamente lo portò a rinunciare a un diretto impegno politico. Nel 1956 raccolse e tradusse le Fiabe italiane e svolse un’intensa attività saggistica su numerose riviste. Tra il 1959 e il 1967 diresse con Vittorini la rivista culturale e letteraria “Il menabò”, su cui pubblicò: Il mare dell’oggettività (1959) e La sfida al labirinto (1962), dove enunciò le ragioni di un impegno etico-conoscitivo. Nel 1963 pubblicò La giornata di uno scrutatore.

Nel 1964 sposò a Cuba Esther Judith Singer, detta Chichita e nell’estate di quell’anno i due si trasferirono a Roma con Marcelo, il figlio sedicenne di lei. Nel luglio 1967 Calvino si trasferì a Parigi con la famiglia. Qui seguì i seminari di Roland Barthes e di Claude Lévi-Strauss, conobbe il filosofo Michel Foucault ma soprattutto frequentò «un gruppo che nessuno sa che esista, l’Ou-li-po, amici di Raymond Queneau, poeti e matematici che hanno fondato questo Ouvroir de Littérature Potentielle>>.(Colloquio con Ferdinando Camon [1973]; in Saggi, 1995, II, p. 2789).

Si intensificò il suo interesse per la scienza, che lo indusse a scrivere Le cosmicomiche (1965) e Ti con zero (1967), di ispirazione fantascientifica. In seguito scrisse Il castello dei destini incrociati (1969), La taverna dei destini incrociati (1973) e Le città invisibili (1972), che appartengono alla fase cosiddetta “combinatoria”.

Tra il 1974 e il 1984 scrisse molti articoli e racconti per il «Corriere della Sera»  e successivamente per la «Repubblica». Nel 1979 pubblicò Se una notte d’inverno un viaggiatore e poco dopo raccolse i suoi più importanti saggi nel volume Una pietra sopra (1980). Trasferitosi a Roma nel 1980, nel 1983 pubblicò Palomar. Nel 1985 ebbe l’incarico di tenere una serie di conferenze all’università di Harvard, così preparò le Lezioni americane (edite postume nel 1988), che però non riuscì a completare e a tenere perché morì, in seguito a un’emorragia cerebrale.

 

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