Mary Shelley, Frankenstein.

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Mary Shelley, Frankenstein o il moderno Prometeo

Mary Wollstonecraft Shelley nasce a Londra nel 1797, figlia unica dello scrittore William Godwin e della scrittrice Mary Wollestonecraft, morta poco dopo il parto. Nel 1801, il padre si risposa con una vedova, madre di due figli. Dopo un soggiorno in Scozia, nel 1812, Mary conosce a Londra Percy Bysshe Shelley, già sposato con Harriet Westbrook. Con lui, nel 1814, fugge in Francia, in Svizzera, Germania e Olanda. Nel giugno del 1816, nella villa di Lord Byron in Svizzera inizia la composizione di Frankenstein o il moderno Prometeo, pubblicato nel 1818. Alla morte del marito, nel 1822, Mary fa ritorno in Inghilterra. Malinconica, in preda a facili depressioni, vive gli ultimi anni della sua tormentata esistenza accanto all’unico figlio sopravvissuto, dei tre avuti dal marito. Muore il febbraio 1851.


Frankenstein o il moderno Prometeo – L’ideazione

L’autrice ideò il romanzo nell’estate del 1816, ospite di Lord Byron a villa Diodati sul lago di Ginevra, assieme al marito P. B. Shelley, a Polidori, segretario e medico personale di Byron e a Lewis, anch’egli scrittore. L’estate di quell’anno fu particolarmente piovosa, a causa delle polveri sollevatesi nell’atmosfera in seguito all’eruzione in India del vulcano Tambora[1].

Così, durante il tedioso soggiorno, Byron propose che per distrarsi ciascuno scrivesse una storia dell’orrore. La Shelley fu la sola a idearne una in modo compiuto. Influenzata dal paesaggio che aveva davanti a sé decise di ambientare “Frankenstein” proprio a Ginevra. Da un frammento di Byron, ideato in quelle serate, nacque in seguito un altro romanzo, Il vampiro, elaborato da Polidori e pubblicato nel 1919.

[1] L’eruzione del vulcano Tambora (Indonesia) nell’estate del 1815 causò la morte di oltre 60.000 persone e trasformò le estati in inverni su quasi tutto l’emisfero settentrionale. Tre mesi di eruzione in cui furono emessi 160km cubi di materiale vulcanico che causarono uno sprofondamento calderico  abbassando la montagna di circa 1300m e facendola passare dai 4100m fino agli attuali 2850m. L’eruzione del Tambora ebbe anche un effetto globale. Tutta la cenere emessa nell’atmosfera oscurò il sole e cambiò il clima del pianeta tanto che l’anno successivo, il 1816 ci fu un picco di abbassamento della temperatura totale, tale da renderlo famoso come “l’anno senza estate”. Interi raccolti dell’Europa settentrionale, negli stati americani del Nordest e del Canada andarono distrutti. Alcuni storici sostengono che gli sconvolgimenti metereologici prodotti dall’eruzione (piogge intense e nevicate estive) avrebbe contribuito alla sconfitta di Napoleone a Waterloo.

La storia

Il capitano Walton, che guida spedizione verso il Polo Nord, scrive alla sorella Margareth alcune lettere in cui racconta di aver raccolto durante il suo viaggio un uomo privo di forze. Un giorno l’uomo decide di raccontare la sua storia.

È Victor Frankenstein, nato e cresciuto a Ginevra, circondato dall’affetto dei genitori, dei fratelli e della cugina Elisabeth, destinata a diventare sua sposa.

Victor si iscrive all’Università di Ingolstad dove frequenta la facoltà di filosofia naturale. Si interessa all’anatomia umana e dopo circa due anni decide di dar vita ad una “creatura”. La sua smodata passione per il progetto assorbe tutte le sue energie, tanto da compromettere le sue condizioni di salute.

Dopo molte notti insonni finalmente la creatura prende vita ma di fronte alla sua bruttezza Frankenstein è sconvolto e fugge. Quando torna al suo laboratorio il mostro è scomparso e Frankenstein è tormentato dall’angoscia per ciò che ha fatto.

Dopo qualche giorno arriva a Ingolstad il migliore amico di Frankenstein, Henry Clerval, per iniziare i suoi studi di filosofia naturale. Accortosi delle pessime condizioni di salute di Victor, lo assiste durante i mesi di malattia.

Quando Frankenstein si è ristabilito da poco, arriva la notizia dell’assassinio del fratellino, William.

Così i due partono per la Svizzera, ma la notte prima di rientrare a Ginevra Frankenstein, mentre passeggia sotto la pioggia, riconosce la figura del mostro e capisce che è lui l’assassino del fratello.

Giunto in famiglia, lo attende un’altra brutta notizia: la bambinaia Justine, è stata accusata di aver ucciso William.

Victor passa molti mesi nell’angoscia e nel rimorso, finché il padre, preoccupato per il suo comportamento, non decide di distrarlo portandolo in gita a Chamonix.

Durante una passeggiata rivede il mostro, il quale gli racconta la sua storia.

Scappato da Ingolstad, si era rifugiato in Germania in una capanna, dove assisteva alla vita quotidiana di due fratelli contadini, Felix e Agatha, del loro vecchio padre e di Safie, la bella araba moglie di Felix, che gli avevano ispirato, con la loro semplicità, buoni sentimenti. Dopo aver imparato, osservandoli, a parlare, a leggere e a scrivere, aveva deciso di presentarsi a loro. I contadini, vistolo, erano inorriditi. Così egli aveva deciso di vendicarsi degli uomini, in particolare del suo creatore: lui aveva ucciso William e fatto ricadere le prove dell’omicidio su Justine.

Al termine del racconto il mostro chiede al suo creatore di creargli una compagna; in cambio lui si rifugerà in un luogo disabitato. Dopo aver esitato Frankenstein accetta e parte per l’Inghilterra con Clerval. Qui, dopo aver viaggiato insieme i due si separano e Victor si rifugia in Scozia per incominciare il suo lavoro.

Una notte, mentre è all’opera, gli appare davanti il mostro che l’ha seguito durante le sue peregrinazioni; Victor, in preda al nervosismo, fa a pezzi la creatura non ancora ultimata. In seguito a questo gesto il mostro gli promette vendetta.

Gettati i resti della creatura in mezzo al mare, Frankenstein decide di rimanervi e, addormentatosi, si risveglia durante una tempesta. Riesce ad approdare in una città dell’Irlanda, dove è in corso un processo per l’assassinio di un uomo, che Victor scopre essere Clerval ucciso dal mostro.

In preda alla disperazione, si ammala e passa diversi mesi sfiorando la morte, finché non arriva il padre per riportarlo a Ginevra.

Al suo ritorno a Ginevra si decide che il suo matrimonio con Elisabeth deve avere luogo al più presto possibile. I due si sposano ma quella stessa notte il mostro uccide Elisabeth.

Victor torna allora dal padre che, alla notizia dell’assassinio della nipote, muore sul colpo. Victor giura che si vendicherà e inizia un inseguimento per terra e mare attraverso tutta l’Asia fino al Polo Nord, dove viene recuperato privo di forze dalla nave di Walton.

Terminato il racconto, Frankenstein supplica Walton di uccidere il mostro e dopo qualche giorno muore a causa di una febbre nervosa.

Quella stessa notte il mostro sale sulla nave e piange pentito delle sue azioni. A Walton dice di aver sofferto nel compiere le sue azioni cruente e di voler porre fine alla sua vita che ha causato sofferenze al suo creatore. Infine scompare nelle tenebre.

I flash-back

Walton, il capitano di una nave, racconta tramite lettere alla sorella le sue avventure. Un giorno aiuta un uomo, Victor Frankenstein, trovato in fin di vita sui ghiacci del Polo Nord, che racconta la sua vita partendo da avvenimenti passati (qui troviamo il primo flash-back), descrivendo il viaggio ad Ingolstad, il suo progetto, il ritorno a Ginevra e i terribili lutti. Quando Frankenstein, arrivato a Chamonix, incontra il mostro che comincia a raccontare la sua storia riferendosi ad avvenimenti risalenti a circa due anni prima, troviamo un secondo flash-back.

Esercizi di analisi

  1. Scrivi una breve nota biografica relativa all’autrice del romanzo (non oltre 5 righe di metà foglio).
  2. Quale fu la circostanza in cui fu ideato il romanzo?
  3. Spiega il significato del titolo (Frankenstein o il moderno Prometeo).
  4. Esponi la trama del romanzo in non oltre 10 righe di metà foglio di protocollo.
  5. Indica in quali luoghi e in quale epoca è ambientato il romanzo.

Frankenstein, Faust e Prometeo.

Il Dottor Frankenstein può essere considerato una versione ottocentesca del negromante medievale Doctor Faust, che vende l’anima al diavolo per superare i limiti della conoscenza umana, ma è alla fine distrutto dalla propria ambizione. Frankenstein è anche un moderno Prometeo che vuole superare i limiti umani e acquisire una sorta di potere divino. Il titolo completo del romanzo di Mary Shelley è Frankenstein, o il Moderno Prometeo ed è evidente l’influenza del mito di Prometeo. Per i Romantici Prometeo divenne un simbolo della resistenza e della ribellione dell’uomo contro il dispotismo politico. Mentre nel mito greco Prometeo si piega al potere di Zeus, l’eroe del Prometeo senza catene di P. B. Shelley è indomito nella sua resistenza e glorifica le virtù della rivolta, attribuendo all’autorità politica, religiosa e scientifica la responsabilità delle sofferenze dell’uomo.

Film

Frankenstein di Mary Shelley; Usa1994; 128′,

di Kenneth Branagh

Attori: Robert De Niro, Kenneth Branagh, Tom Hulce, Helena Bonham Carter, Aidan Quinn, Ian Holm, Richard Briers, John Cleese

Trama: è la storia del barone Victor Frankestein che ribellandosi alla morte della madre, studia come riportare in vita i morti, creando quella mostruosa creatura che alla fine vedendosi respinta dal suo creatore si vendicherà.

Frankenstein Junior

frankensteinè il 4 film diretto da Mel Brooks, anche autore della sceneggiatura insieme a Paul Oxon ed al protagonista Gene Wilder. Campione d’incassi nel 1975, la pellicola è una parodia del celebre film Frankenstein di James Whale del 1931, del suo seguito La moglie di Frankenstein e in generale di tutte le altre pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. Il film è interamente girato in bianco e nero, adottando una fotografia e uno stile anni venti, giocando anche sulle transizioni tra una scena e l’altra proprio per riprendere anche esteticamente i toni del film di Whale. Questo intento viene raggiunto utilizzando perfino gli attrezzi di scena del film originale, ricollocati nelle stesse posizioni e negli identici studi di ripresa.

Il libro

Frankenstein: Il Figliuol Prodigo (2005) di Dean Koontz

è connesso alla storia originariamente concepita da Mary Shelley, benchè Koontz abbia dato una svolta diversa. Egli non si è limitato a dare la propria versione della storia di Frankenstein. La sua storia narra cosa sarebbe accaduto se Frankenstein ed il mostro che aveva creato fossero sopravvissuti fino ai giorni nostri.

 

 

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