Il romanzo filosofico

Voltaire

Il romanzo filosofico ha come scopo quello di trasmettere concetti filosofici in modo che,  differentemente dal trattato e dal saggio, essi siano comprensibili a un vasto pubblico di lettori. Il romanzo filosofico espone teorie filosofiche in modo romanzato, narrando la vita di un personaggio che, a partire dalle proprie esperienze, elabora una propria filosofia. Spesso l’obiettivo è quello di analizzare in modo critico e dissacratorio i valori tradizionali. Nel Settecento il romanzo filosofico si sviluppa principalmente in Francia e in Inghilterra.

Primo esempio di romanzo filosofico furono le Lettere persiane (1721) del barone di Montesquieu.

Voltaire (vissuto nel XVIII secolo) scrisse romanzi filosofici che si proponevano di criticare l’intolleranza, i pregiudizi, i dogmi religiosi: Zadig (1748); Micromega (1752); Candido o l’ottimismo (1759); L’ingenuo (1767).

Il tema portante del Candido di Voltaire è la satira contro qualsiasi certezza metafisica: ogni volta che l’uomo pretende di affermare verità assolute ed eterne, non disponendo né di dati concreti, né di possibilità di verifica, inevitabilmente assume una posizione dogmatica, che non ha alcun valore conoscitivo e che genera il fanatismo e l’intolleranza.

In Inghilterra, Jonathan Swift, grande scrittore satirico, scrive I viaggi di Gulliver, una parabola tesa a mostrare la vanità di tutte le cose umane. Esso rappresenta una feroce critica alla società del tempo: il sistema giudiziario, i meccanismi del potere, la politica, la pretesa razionalità, l’assurdità delle convenzioni sociali, l’irrazionalità della guerra.

 

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