Il romanzo realista in Francia e in Inghilterra

romanzoIl romanzo realista in Francia e in Inghilterra

Il romanzo ebbe un grande sviluppo nel corso dell’Ottocento, sostituendo generi considerati tradizionalmente “più nobili”.

Accanto al romanzo filosofico, particolarmente diffuso nel Settecento, al romanzo epistolare ed al romanzo gotico, notevole fortuna conobbe in epoca romantica il romanzo storico, che in Italia trova la sua massima espressione nei Promessi sposi di Alessandro Manzoni.

Poco dopo si diffuse il cosiddetto romanzo realista, che ambientava la narrazione non nel passato ma nel presente, e che si proponeva di descrivere la realtà sociale contemporanea, anticipando il romanzo naturalista e verista della seconda metà dell’Ottocento. Tale espressione letteraria ebbe come pubblico di riferimento quello dell’emergente borghesia e pose grande attenzione alla rappresentazione della realtà quotidiana, con personaggi comuni, collocati in un preciso contesto sociale.

Anticipano questa tendenza i romanzi della scrittrice inglese Jane Austen, come Orgoglio e pregiudizio (1813) ed Emma (1816), e in Francia le opere di Stendhal, come Il rosso e il nero (1830) e La Certosa di Parma (1839).

L’affermarsi del realismo giunge a maturazione con i romanzi di Honoré de Balzac (con il ciclo della Commedia umana) e di Gustave Flaubert (a partire da Madame Bovary, del 1857) in Francia, e con quelli di Charles Dickens in Inghilterra (Oliver Twist, 1838).

Tra le caratteristiche del romanzo realista assumono particolare importanza la ricostruzione precisa del contesto storico-sociale, la descrizione di personaggi ad ambienti ordinari, la narrazione di eventi “quotidiani”, l’uso di un linguaggio comune, privo di particolare ricercatezza.

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