Canto V – Paolo e Francesca: analisi del testo

Divina Commedia

Dante, Canto V dell’Inferno: Paolo e Francesca

Analisi del testo

L’incontro con Paolo e Francesca.

La prima individualità dell’Inferno dantesco è una donna, non solo protagonista ma anche narratrice della sua storia, riconosciuta e chiamata familiarmente per nome dal poeta. Francesca sembra portare con sé, anche nell’ambiente infernale, un mondo cortese e raffinato: ella inizia il suo colloquio con Dante con parole garbate e premurose, rivolgendosi al poeta con le parole “O animal grazioso e benigno”. La sua sensibilità femminile caratterizza il canto, fin dall’inizio, quando con la perifrasi “Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ‘l Po discende” (vv. 97-99) indica Ravenna, sua dolce terra natale.

L’amor cortese.

Francesca attribuisce la responsabilità dell’accaduto alla forza inarrestabile dell’amore, che avvince inesorabilmente il “cor gentil”. Si fa così portavoce di idee riprese dalla trattatistica sull’amore e dalla poesia cortese e stilnovistica. Parola chiave del canto è amore, connesso indissolubilmente al cuore gentile, che spiega il sorgere dell’amore tra lei e Paolo.

L’amore agisce mosso dalla bellezza (prese costui de la bella persona…) ed è irresistibile, presupponendo inevitabilmente la reciprocità (…ch’a nullo amato amar perdona). La letteratura cortese e stilnovista, cui Dante stesso era stato legato, considerano l’amore come un nobile, alto sentimento, che vede la donna come un essere idealizzato (“angelicato”) un riflesso in terra della perfezione divina e un mezzo per ascendere a Dio.

Ma l’amore può tramutarsi in peccato e portare alla dannazione (Amor condusse noi ad una morte), come è accaduto ai due amanti, traviati dalla lettura “galeotta”. Dante è profondamente turbato e per un po’ non può parlare. Poi, attraverso un’esclamazione (“quanti dolci pensier, quanto disio/menò costoro al doloroso passo!”.), rivela l’oggetto della sua commossa riflessione, il passaggio dai dolci pensier, dal disio, al doloroso passo, dai dolci sospiri e dai dubbiosi desiri alla manifestazione dell’amore.

La storia di Paolo e Francesca.

Dante vuole comprendere in quale momento l’amore, sentimento in sé positivo, li abbia indotti al peccato, quando la lussuria li abbia spinti ad abbandonarsi alla passione. Francesca racconta la sua storia, benché le costi dolore rievocare quei momenti felici (“Nessun maggior dolore/che ricordarsi del tempo felice/ne la miseria;”). Complice era stato il romanzo cortese di Lancillotto che un giorno i due leggevano insieme. Mentre leggevano la storia d’amore non osavano guardarsi, temendo che i loro sguardi rivelassero il loro sentimento. In alcuni punti della lettura vedevano un’allusione al loro innamoramento e i loro occhi s’incontrarono, poi si sfuggirono e il loro volto impallidì. Quando giunsero al punto in cui Lancillotto bacia Ginevra, Paolo, tutto tremante, baciò Francesca sulle labbra (la bocca mi basciò tutto tremante). Da quel giorno interruppero la lettura del libro galeotto e si abbandonarono alla passione. Mentre Francesca racconta, Paolo piange.

Dante-autore e Dante-personaggio.

Dante, profondamente turbato, sviene. Egli vive un profondo conflitto interiore e prova profonda pietà per i due amanti, ancora legati, persino in quel terribile luogo di pena, dal loro amore. Il Dante-autore esprime un giudizio morale di condanna della passione di Paolo e Francesca e della concezione cortese e stilnovistica dell’amore. Questo sentimento, di fronte all’attrazione fisica, si muta in passione peccaminosa e porta alla dannazione. Il Dante-personaggio, invece, riconosce nell’amore-passione di Paolo e Francesca un sentimento che lo riguarda, che lo ha profondamente segnato e dal quale è stato fortemente sedotto nel corso della sua esistenza. Troppe emozioni, anche per un grande poeta…

Lo stile.

Dal punto di vista lessicale la seconda parte del canto (diversamente dalla prima in cui i termini sono molto più crudi) presenta scelte che rimandano al vocabolario della poesia d’amore: non solo la parola amore, ripetuta per ben 9 volte, ma anche disio, disiri, ecc. Tra le figure retoriche le anafore, le similitudini, i parallelismi dei costrutti sintattici, le perifrasi contribuiscono allo stile alto che è caratteristico del canto. Spesso alla fine del verso troviamo vocaboli fortemente connotati, per es. dal v. 116 : martiri, sospiri, desiri ; affetto, diletto, sospetto ; viso, riso, diviso. Si possono sottolineare come particolarmente espressivi alcuni enjambement, per esempio quello ai versi 101 – 102, che dà rilievo a la bella persona : la bellezza, il corpo sono elementi su cui Francesca si sofferma.

La cronaca.

Francesca aveva sposato, di certo dopo il 1275, Gianciotto Malatesta, il figlio deforme e zoppo (“ciotto”) di Malatesta da Verrucchio, signore di Rimini. Era un matrimonio stipulato per ragioni politiche, che sanciva e garantiva la pace fra le due famiglie e le due città dopo un lungo periodo di scontri. Romanzeschi sono i particolari relativi all’incontro tra Francesca ed il cognato Paolo Malatesta: si narra che Paolo si recò a Ravenna per sposare, per procura di suo fratello, Francesca. I due cognati (lei ebbe una figlia e lui due, anche lui sposato) si innamorarono e furono sorpresi e trucidati da Gianciotto (pare che un altro fratello, Malatestino il Guercio abbia fatto la spia, dopo che le sue avances erano state respinte da Francesca).

Esercizi di verifica.

  1. Francesca e Paolo sono al centro di una similitudine: spiegala.
Le colombe
Paolo e Francesca
  1. Individua le caratteristiche di Francesca indicando in particolare: dove è nata e di chi è figlia; a quale ceto appartiene; che tipo di cultura possiede. In che modo Francesca inizia il dialogo con Dante? Perché le espressioni da lei usate si distaccano e sembrano nettamente in contrasto con l’ambiente infernale?
  2. Francesca, riprendendo i principi della letteratura cortese, descrive le caratteristiche dell’amore (vv. 100-105). Spiega con parole tue quali sono.
  3. Individua, negli stessi versi, le espressioni riferite alla passione di Paolo e a quella di Francesca: quali elementi la caratterizzano? Quali sono le conseguenze per loro.
  4. Per Francesca è difficile parlare. Per quale ragione?
  5. Francesca racconta come si sia accesa la passione tra lei e Paolo. Spiega quali sono gli indizi del loro amore, in quale momento la passione si manifesta e quali conseguenze questo produce.
  6. Galeotto aveva aiutato Ginevra e Lancillotto ad incontrarsi in segreto; il termine galeotto indica per antonomasia qualcuno o qualcosa che favorisce l’incontro degli amanti. Trova termini analoghi di questa figura retorica nel linguaggio contemporaneo.
  7. Dante appare profondamente turbato dalla vicenda dei due amanti? Spiegane la ragione.
  8. Collega le seguenti espressioni alla denominazione corretta delle figure retoriche in esse contenute:
  • Amor condusse noi… (v. 106) Similitudine
  • …dirò come colui che piange e dice (v. 126) Similitudine
  • Quando leggemmo il disiato riso… (v. 133) Personificazione
  • E caddi come corpo morto cade (v. 142) Metonimia
  1. Prendi in esame le principali tesi dell’amor cortese (le prime tre sotto elencate) e la conclusione di Dante (l’ultima). In che senso ti sembrano attuali o non attuali oggi?
  • L’amore agisce mosso dalla bellezza (prese costui de la bella persona…)
  • è irresistibile, presupponendo inevitabilmente la reciprocità (…ch’a nullo amato amar perdona).
  • la donna come un essere idealizzato (“angelicato”).
  • l’amore può tramutarsi in peccato e portare alla dannazione.
  1. Dante e il peccato d’adulterio. Elabora una riflessione scritta sul tradimento nelle relazioni interpersonali (amore, amicizia) sviluppando la seguente traccia:
  • Il giudizio di Dante su Paolo e Francesca, posti all’Inferno, è basato sul suo senso del peccato. L’adulterio veniva a quel tempo considerato peccato grave e Dante li giudica negativamente, ma li compatisce (soffre con loro) perché ha provato anche lui quelle emozioni per Beatrice.
  • Anche oggi il tradimento del partner o dell’amico è vissuto con sofferenza e senso di colpa. Se ti trovassi a vivere personalmente questo tipo di situazione, che posizione prenderesti? Condanna o compassione per il “traditore”?
  • Dante riflette soprattutto sul momento in cui il peccato ha inizio: quando ciascuno sa dell’altro. Secondo te il tradimento è già presente nei pensieri o inizia solo con i fatti (il bacio)?
  1. Immagina la storia di Paolo e Francesca in tempi e luoghi diversi. Puoi immaginarti cronista di un settimanale scandalistico, oppure calarti nella parte di uno dei protagonisti e narrare la storia dal suo punto di vista.
  2. L’amore di Paolo e Francesca è infelice: prova ad inventare un diverso finale.

 

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