Futurismo: scultura e architettura

Sant'Elia

Futurismo: scultura e architettura

 

La scultura futurista

Il “dinamismo plastico”, la “compenetrazione dei piani”, “la sistematizzazione delle vibrazioni delle luci” ispirano la scultura futurista, che si propone di modellare l’atmosfera che circonda le cose (Boccioni).

Il soggetto plastico formerà un blocco unico con l’ambiente per ottenere la “compenetrazione dinamica” fra i due elementi, con l’abolizione della linea finita e della statua chiusa.

La figura va sviluppata “come centro di direzioni plastiche nello spazio” con andamento dinamico a spirale e linee di forza, centrifughe, che determinano l’unità spaziale fra l’oggetto e l’ambiente “che deve far parte del blocco plastico”.

È introdotto l’uso del “collage” con materiale polimaterico. L’opera deve collegare i vari elementi delle percezioni superando la separazione tra le varie arti.boccioniformeuniche...


L’architettura futurista

Nel Manifesto dell’architettura futurista dell’11 luglio 1914 la città è concepita come un immenso cantiere tumultuante e la casa come una macchina gigantesca in cui gli ascensori s’inerpicano lungo le facciate come “serpenti di ferro”.

L’interesse degli architetti futuristi (Sant’elia, Chiattone) è rivolto soprattutto allo “spazio urbano” secondo un’impostazione unitaria che propone un modo di progettare per un generale rinnovamento della città, secondo le nuove esigenze imposte dallo sviluppo industriale, che ha messo sul mercato materiali nuovi, come il ferro e l’acciaio. L’introduzione del “cemento armato” e la diffusione dell’elettricità hanno aperto prospettive straordinarie.

Gli architetti futuristi proclamano di “non essere gli uomini delle cattedrali, dei palazzi […], ma dei grandi alberghi, delle stazioni ferroviarie, dei ponti, delle strade, […] degli sventramenti salutari […] di voler inventare e rifabbricare la città simile ad un immenso cantiere tumultuante […]”, trasformata anche di notte per l’uso della luce elettrica. Gli edifici non sono pensati come entità singole, ma inseriti nell’ambiente, nel tessuto urbano. Nella tarda architettura futurista emerge la tendenza alla progettazione di edifici “effimeri” adibiti a mostre, a padiglioni pubblicitari che consentano libertà di fantasia, anche se con proposte non sempre convincenti.

Sant'Elia

 

 

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