Verga, Novelle rusticane
La raccolta delle Novelle rusticane (1883) comprende dodici novelle: Il Reverendo, Cos’è il Re, Don Licciu Papa, Il Mistero, Malaria, Gli orfani, La roba, Storia dell’asino di San Giuseppe, Pane nero, I galantuomini, Libertà e Di là del mare. Esse segnano un ulteriore accentuarsi del pessimismo di Verga.
Tema dominante è quello della “roba”, cioè dell’arricchimento economico, del possesso di beni materiali, cui tutto è subordinato a scapito di ogni altro valore.
Il racconto La roba anticipa il motivo conduttore del Mastro don Gesualdo: da povero bracciante Mazzarò, accumula un’immensa ricchezza, a costo di una dura vita di sacrifici, e ne diventa schiavo, tanto che in punto di morte quel che più lo angoscia è di dover abbandonare la sua “roba”.
Nelle Novelle rusticane la voce del narratore e quella dei personaggi tendono a fondersi e a coincidere: il narratore non giudica, e si limita a registrare gli eventi, mettendo a confronto le varie voci dei protagonisti.
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