Oscar Wilde, L’importanza di chiamarsi Ernesto

ErnestOscar Wilde, L’importanza di chiamarsi Ernesto 

L’importanza di chiamarsi Ernesto (The Importance of Being Earnest presenta un doppio senso intraducibile: in inglese earnest significa serio, affidabile, onesto) è una commedia in tre atti di Oscar Wilde.


Atto primo
: Due amici di vecchia data, Algernon Moncrieff e Ernest Worthing, vivono una “vita segreta “, che permette loro di assentarsi dalle rispettive case e famiglie: Algernon finge di avere un vecchio amico malato di nome Bunbury in campagna, mentre Ernest, il cui vero nome invece è Jack, finge di avere un fratello scapestrato di nome Ernest, nome con cui appunto si presenta in città. Jack ama Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon, e vorrebbe sposarla, ma la giovane, che ricambia il sentimento, dichiara di poter amare solo una persona che si chiami Ernest. La madre di Gwendolen, Lady Bracknell, dopo un colloquio con lo spasimante che assume i tratti di un interrogatorio, è sconvolta dal fatto che Jack sia orfano e pone un divieto al fidanzamento.

Atto secondo: Algernon si presenta alla casa di campagna di Jack, e si spaccia per Ernest, fratello scapestrato di questi. Conosce e si innamora di Cecily Cardew, di cui Jack è tutore, la quale è convinta di amare, anche lei, un uomo di nome Ernest. Intanto Gwendolen raggiunge anche lei la dimora di campagna di Jack scoprendo assieme a Cecily il fatto che né Algernon né Jack in realtà si chiamano Ernest e si ritirano nella villa indignate e deluse dalle menzogne degli uomini.

Atto terzo: Lady Bracknell giunge alla dimora di campagna di Jack dove intima a Gwendolen di tornare a casa. Qui trova il nipote Algernon che le comunica la sua intenzione di sposare Cecily. Dapprima nega l’autorizzazione, ma dopo aver appreso che la giovane possiede un’ingente rendita cambia opinione. Jack allora si oppone, poiché Lady Bracknell si ostina a non volergli concedere la mano di Gwendolen. Allorché si scopre che Jack, abbandonato da piccolo dentro una borsa in una stazione dalla distratta precettrice dei Moncrieff, è figlio del fratello di Lady Bracknell e fratello di Algernon, che suo padre si chiamava Ernest John, e che quindi effettivamente lui (ed Algernon) si chiamano Ernest, Lady Bracknell autorizza le nozze.

Nella commedia Wilde, in forma di leggera e sorridente satira, mette in luce la cura dell’apparenza e della forma, propria dell’alta società vittoriana.

Al cinema.

Con la regia e la sceneggiatura di Oliver Parker sono uscite nelle sale due trasposizioni cinematografiche delle commedie di Wilde:

  • Un Marito Ideale (An ideal husband) nel 1999;
  • L’Importanza Di Chiamarsi Ernest (The Importance of Being Earnest) nel 2002.

Protagonista di entrambi i film l’attore Rupert Everett, affiancato da Jeremy Northam, Cate Blanchett, Minnie Driver e Julianne Moore nel primo e da Colin Firth, Frances O’connor, Reese Witherspoon, Judi Dench, Tom Wilkinson, Anna Massey, Edward Fox, Patrick Godfrey nel secondo.

In entrambi i film il registra è fedele all’originale e riproduce con freschezza i dialoghi spumeggianti e i colpi di scena, in un contesto ricostruito con precisione filologica.

 

 

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