Leopardi – La poetica

Leopardi

Leopardi – La poetica

 

Nella polemica tra classicisti e romantici Leopardi si schiera dalla parte dei primi: l’età classica è per sua natura l’età della poesia, che è nella sua essenza un prodotto dell’immaginazione e della fantasia, mentre l’età moderna è un’epoca impoetica, l’epoca della filosofia e della caduta delle illusioni.

Solo gli antichi erano più vicini alla natura, perciò i moderni non possono fare a meno del loro modello e del loro insegnamento. Leopardi contesta ai romantici la tendenza ad allontanare la poesia dalla sensibilità, rendendola invece “metafisica e ragionevole e spirituale”. Fine della poesia è il diletto, e non è possibile dilettare senza illusioni. Presto però Leopardi si accosterà maggiormente alle posizioni dei romantici, ritenendo che non sia più possibile una poesia d’immaginazione, ma solo una poesia sentimentale e filosofica, interiore e problematica, non fondata sulle illusioni, ma sulla caduta delle illusioni e sulla scoperta della verità, o tutt’al più sulla nostalgica rievocazione delle illusioni.

Cardini fondamentali della poetica leopardiana sono i concetti di indefinito e di rimembranza: il primo si esprime nel tentativo di riprodurre mediante il linguaggio quella sensazione di indefinitezza e di vaga immaginazione propria della fanciullezza; il secondo consiste nel ricordo di un passato più o meno remoto, che consente di rendere più vaga e poetica l’esperienza del dolore. Ciò che è lontano nel tempo e nello spazio, ciò che è solo intravisto o immaginato è poetico, perché maschera o attenua la percezione diretta della realtà e confonde i precisi contorni delle cose.

L’ultima fase della poetica leopardiana è stata definita dal critico Walter Binni “eroica”: il poeta rifiuta qualsiasi illusione in modo fermo e risoluto, respingendone persino il rimpianto. Lo stile e il linguaggio non si curano di evitare le asprezze e le disarmonie foniche, ritmiche, sintattiche in nome del precedente ideale estetico di vaghezza e indeterminatezza, ma anzi ricercano l’asprezza e la disarmonia, come forma espressiva capace di rappresentare le amare verità della vita.

 

Leopardi

/ 5
Grazie per aver votato!

Print Friendly, PDF & Email

Copyright © 2013 giorgiobaruzzi. All Rights Reserved.