Il romanzo tra Settecento e Ottocento

pamelaIl romanzo tra Settecento e Ottocento

Il romanzo è un genere letterario in prosa, con una trama articolata ed estesa, con personaggi e ambiente dalle caratteristiche verosimili o fantastiche. Il termine romanzo indicò, nel Medioevo e nei paesi di lingua neolatina, narrazioni a scopo di diletto, di carattere avventuroso e cavalleresco;

si chiamò romanzo perché tali narrazioni erano in lingua romanza, cioè in volgare, mentre le opere storiche, scientifiche e filosofiche erano scritte in latino.

Nel ‘600 e ‘700 il termine romantic cioè simile ai vecchi romanzi, fu usato in Inghilterra, spesso ironicamente, per indicare argomenti assurdi, fantastici, fuori del comune; di qui la distinzione tra romanzo e novel che era invece il romanzo sentimentale e di costume, antesignano del romanzo storico ottocentesco e del romanzo moderno.

Forme di narrazione in versi o in prosa che potremmo definire romanzi si trovano nelle letterature antiche di molti paesi e culture, a partire da quella greca e da quella latina. Tra i principali esempi di testi romanzeschi della letteratura latina il Satyricon di Petronio e Le metamorfosi o L’asino d’oro di Apuleio.

Nel Medioevo le narrazioni in prosa o in versi delle avventure cavalleresche anticiparono e contribuirono a sviluppare il futuro romanzo, tuttavia la sua origine è certamente in relazione con l’accentuarsi delle componenti realistiche della narrazione, riscontrabili nel cosiddetto romanzo picaresco spagnolo del XVI secolo. Si tratta di un genere in cui le vicende narrate sono caratterizzate da realismo, comicità e parodia dissacratoria, di cui è protagonista un pìcaro (imbroglione). Il termine indicava un individuo dedito a espedienti illeciti, generalmente un vagabondo o un furfante tenuto ai margini della società. Gli esempi più famosi sono: Vida de Lazarillo de Tormes (1554 – anonimo) e Guzman de Alfarache (1599 di Mateo Aleman).

Il primo grande romanzo della letteratura occidentale, Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, in cui si raccontano le avventure di un nobile decaduto di provincia che si appassiona follemente alle vicende narrate dai poemi cavallereschi, al punto da credere che siano realtà, risente dell’influenza del romanzo picaresco.

In Inghilterra lo spirito picaresco dissacratore si intreccia con i valori della borghesia in ascesa: intraprendenza, attivismo, risparmio, profitto. Il romanzo settecentesco viene generalmente denominato romanzo borghese proprio perché è il ritratto dei costumi della borghesia, dei suoi valori morali e politici. Lo sviluppo della classe borghese e la diffusione dell’alfabetizzazione comportano, inoltre, la progressiva  creazione di un pubblico di massa, al quale gli autori di romanzi si rivolgono, per ottenerne il consenso, con uno stile semplice e diretto, ponendosi in termini critici e di rottura nei confronti del canone letterario, attirandosi per questo i giudizi negativi dei letterati tradizionalisti, che tendono a considerarli scrittori di basso livello artistico.

Tra Settecento e Ottocento si svilupparono diversi generi di romanzo:

  • Il romanzo filosofico, caratterizzato dal gusto del comico e del paradossale, che ha la finalità di compiere una pungente satira della società del proprio tempo. Ne sono esempi significativi I viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Swift e il Candido (1759)di Voltaire.
  • Il castello di Otranto (1764) di Horace Walpole è il primo esempio di romanzo gotico, cui fecero seguito I misteri di Udolfo(1794) di Ann Radcliffe, Il monaco (1796) di Matthew Lewis e Frankenstein (1818) di Mary Shelley. Il gotico si caratterizza per l’ambientazione in un cupo Medioevo, fatto di tetri castelli e di eroine perseguitate da uomini malvagi. Il genere subirà un’evoluzione in direzione del romanzo horror o di quello fantascientifico, talvolta andando oltre i ripetitivi  schemi originari. L’interesse per questo genere è ancor oggi molto vivo: numerose le horror stories, che non raramente divengono in seguito film di successo.
  • In Inghilterra si sviluppa poi un genere romanzesco estremamente fecondo, il cosiddetto romanzo d’ambiente, che rappresenta con realismo unito ad un’attenta analisi psicologica la realtà sociale e familiare, con autori come Daniel Defoe, Samuel Richardson, Henry Fielding e Laurence Sterne. L’esponente più prestigiosa di questo genere fu Jane Austen, autrice di capolavori come Orgoglio e pregiudizio (1813) ed Emma (1816).
  • Il modello narrativo del romanzo epistolare annovera nel Settecento importanti capolavori, come La nuova Eloisa (1761) di Jean-Jacques Rousseau, I dolori del giovane Werther (1774) di Johann Wolfgang von Goethe, Le relazioni pericolose (1782) di Pierre Choderlos de Laclos e Le ultime lettere di Jacopo Ortis (prima edizione, incompleta, 1798) di Ugo Foscolo.
  • Nei primi decenni del XIX secolo si sviluppò poi il romanzo storico, che narra vicende ambientate nel passato, con un’attenta ricostruzione delle caratteristiche dell’epoca. Ivanhoe (1819) di Scott diede avvio al genere e quasi tutti i massimi scrittori europei vi si cimentarono, da Manzoni, con I Promessi sposi a Nievo, con le Confessioni di un italiano, a scrittori francesi come Victor Hugo e Alexandre Dumas padre e a scrittori inglesi come Thackeray, Trollope e George Eliot.

Nel corso dell’Ottocento, il genere si diffonde ulteriormente, su un duplice binario: quello realistico e quello fantastico. Al primo appartengono i romanzi del Naturalismo e del Verismo, ma anche quelli che concentrano l’attenzione sullo scavo psicologico della personalità dei personaggi. Del secondo fanno parte i romanzi del genere horror e la narrativa fantastica in genere. Al romanzo realista ottocentesco, che si propone una rappresentazione “oggettiva “ della realtà, con personaggi ed ambienti nettamente e vividamente descritti, tende a sostituirsi nel Novecento una narrativa che presenta intrecci meno lineari, più complessi, che non pretende di mostrare la realtà ma piuttosto le sue contraddizioni, che indaga la complessa psicologia di personaggi contraddittori e la grande varietà dei possibili punti di vista.

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