Foscolo, Il bacio di Teresa

bacio

Foscolo, Il bacio di Teresa

da Ultime lettere di Jacopo Ortis

Nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis il bacio che il protagonista ottiene da Teresa, pur carico fin dall’inizio di disperazione per l’impossibilità di concretizzare l’amore per lei, è un prodigioso momento di estasi, dopo il quale il giovane vede la realtà trasformarsi davanti ai suoi occhi. Tutto si abbellisce e si colora. Il bacio suggella anche il momento tragico del suicidio di Jacopo che, durante la lunga agonia, dopo che si è colpito mortalmente al cuore con un pugnale, bacia l’immagine di Teresa, sprofondando nel buio della morte.

 

14 Maggio, ore 11 Sì, Lorenzo! – dianzi io meditai di tacertelo – Or odilo, la mia bocca è tuttavia rugiadosa – d’un suo bacio – e le mie guance sono state innondate dalle lagrime di Teresa. Mi ama – lasciami, Lorenzo, lasciami in tutta l’estasi di questo giorno di paradiso.

15 Maggio Dopo quel bacio io son fatto divino. Le mie idee sono più alte e ridenti, il mio aspetto più gajo, il mio cuore più compassionevole. Mi pare che tutto s’abbellisca a’ miei sguardi; il lamentar degli augelli, e il bisbiglio de’ zefiri fra le frondi son oggi più soavi che mai; le piante si fecondano, e i fiori si colorano sotto a’ miei piedi; non fuggo più gli uomini, e tutta la Natura mi sembra mia. Il mio ingegno è tutto bellezza e armonia. Se dovessi scolpire o dipingere la Beltà , io sdegnando ogni modello terreno la troverei nella mia immaginazione.

O Amore! le arti belle sono tue figlie; tu primo hai guidato su la terra la sacra poesia, solo alimento degli animi generosi che tramandano dalla solitudine i loro canti sovrumani sino alle più tarde generazioni, spronandole con le voci e co’ pensieri spirati dal cielo ad altissime imprese: tu raccendi ne’ nostri petti la sola virtù utile a’ mortali, la Pietà, per cui sorride talvolta il labbro dell’infelice condannato ai sospiri: e per te rivive sempre il piacere fecondatore degli esseri, senza del quale tutto sarebbe caos e morte. Se tu fuggissi, la Terra diverrebbe ingrata; gli animali, nemici fra loro; il Sole, foco malefico; e il Mondo, pianto, terrore e distruzione universale. Adesso che l’anima mia risplende di un tuo raggio, io dimentico le mie sventure; io rido delle minacce della fortuna, e rinunzio alle lusinghe dell’avvenire. –

[…] Illusioni! grida il filosofo. – Or non è tutto illusione? tutto! Beati gli antichi che si credeano degni de’ baci delle immortali dive del cielo; che sacrificavano alla Bellezza e alle Grazie; che diffondeano lo splendore della divinità su le imperfezioni dell’uomo, e che trovavano il BELLO ed il VERO accarezzando gli idoli della lor fantasia! Illusioni! ma intanto senza di esse io non sentirei la vita che nel dolore, o (che mi spaventa ancor più) nella rigida e nojosa indolenza: e se questo cuore non vorrà più sentire, io me lo strapperò dal petto con le mie mani, e lo caccerò come un servo infedele.

Un particolare del suicidio di Jacopo

[…] Gli pendeva dal collo il ritratto di Teresa tutto nero di sangue, se non che era alquanto polito nel mezzo; e le labbra insanguinate di Jacopo fanno congetturare ch’ei nell’agonia baciasse la immagine della sua amica.

Da U. Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis

 

Analisi del testo

Nella lettera scritta da Jacopo il 15 maggio vengono descritti gli effetti prodotti sul suo animo dall’amore, e le riflessioni alle quali il giovane è indotto. Essa si articola in tre parti:

  1. Effetti del bacio: dopo il bacio ricevuto da Teresa l’animo del poeta è trasformato, egli si sente “divino” e il suo cuore è lieto. Tutto per effetto dell’amore si abbellisce ai suoi occhi.
  2. Riflessione sull’amore: l’amore è l’artefice di tutto quanto c’è di bello nella vita, produce l’arte, la poesia, la compassione per gli altri uomini. Senza l’amore tutto sarebbe caos e morte. Ora che l’amore illumina il suo animo, il giovane non si cura delle sue sventure e vive in una condizione paradisiaca.
  3. Riflessione sulle “illusioni”: Jacopo si dichiara consapevole che le illusioni, cioè gli ideali, le emozioni, le aspirazioni più profonde dell’animo, sono come indica la ragione, effimere e destinate a non realizzarsi, ma conclude che senza di esse la vita sarebbe priva di significato, perché esse danno sollievo dal dolore e dalla noia della vita.

Esercizi di analisi del testo

  1. Nella breve lettera del 14 Maggio, emergono poche ma importanti conseguenze fisiche e psicologiche del bacio di Teresa. Individuale.
  2. Nella lettera del 15 maggio, quali altre conseguenze vengono descritte? Elencale, traducendo le espressioni arcaiche con sinonimi.
  3. L’invocazione all’amore descrive le conseguenze di questo sentimento sugli esseri umani. Riscrivi in linguaggio contemporaneo il ragionamento del poeta.
  4. Jacopo ritiene che amore, patria, fede, bellezza, ecc. siano “illusioni”, cioè ideali destinati, come sostengono i filosofi, a non concretizzarsi o essere di breve durata? Perché però non può farne a meno?
  5. Cosa fa comprendere che Jacopo agonizzante abbia baciato il ritratto di Teresa?
  6. Jacopo fa uso di numerose espressioni figurate. Individuane alcune e spiegale.
  7. Prova a riscrivere il testo, modernizzandolo, facendone una parodia o immaginando che a descrivere il bacio e i suoi effetti sia Teresa.

 

 

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