Figure retoriche: similitudine e metafora.

pace

Similitudine e metafora. Personificazione.

 

Similitudine

similitudine

Si svolge un paragone per spiegare un concetto.

Consiste nel paragonare uno degli elementi del testo (persone, animali, cose, sentimenti) a un’immagine che presenta con esso aspetti di somiglianza; è introdotta da come, sembra, pare, è simile, somiglia, ecc…

E come quei che con lena affannata,

uscito fuor del pelago a la riva,

si volge a l’acqua perigliosa e guata,

così l’animo mio, ch’ancor fuggiva,

si volse a retro a rimirar lo passo

che non lasciò già mai persona viva.

(Dante Alighieri, Inferno)

Come sul capo al naufrago

l’onda s’avvolve e pesa

l’onda su cui del misero,

alta più dianzi e tesa,

scorrea la vista a scernere

prode remote invan;

tal su quell’alma il cumulo

delle memorie scese!

(Manzoni, Il cinque maggio)

Ed io pensavo: Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
(U. Saba, Ritratto della mia bambina)

 

Metafora

Consiste nel trasferire a un termine il significato di un altro termine con cui ha un rapporto di somiglianza. In breve, è una similitudine senza il termine di paragone: tu sei (simile a) un dio. Nella metafora sono presenti due termini, (la cosa di cui stiamo parlando e quella a cui la paragoniamo), messi in relazione da caratteristiche comuni. La metafora ha la funzione di istituire collegamenti non usuali, che mostrino sotto nuova luce immagini altrimenti troppo comuni. Il linguaggio comune è ormai intessuto di metafore di cui non ci rendiamo conto: le gambe del tavolo, la cornetta del telefono, risparmiare tempo, tagliare la corda, ecc. Tuttavia, in poesia è uno dei procedimenti espressivi più significativi, perché evidenzia aspetti della realtà in modo più efficace del linguaggio comune.

… e prego anch’io nel tuo porto quiete.                         (morte)
(U. Foscolo, In morte del fratello Giovanni)

Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi
in così verde etate! Ahi, per la via…                              (gioventù)
(G. Leopardi, La sera del dì di festa)

…tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,                                                  (in disgrazia)
due volte sull’altar.                                                         (in trionfo)
(A. Manzoni, Il Cinque Maggio)

Tu fior de la mia pianta                                              (figlio) (padre)
percossa e inaridita,
tu de l’inutil vita
estremo unico fior,…
(G. Carducci, Pianto antico)

Si devono aprire le stelle                             (sbocciare come i fiori)
nel cielo sì tenero e vivo.
(G. Pascoli, La mia sera)

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo                                 (moltissime vie che si intersecano)
di strade
(G. Ungaretti, Natale)

 

Personificazione

Quando si attribuiscono ad animali o cose, sentimenti o azioni propri delle persone.

“La scarpa che respira”

 

 

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