Adrianopoli assedio orchestra

zang tumb tumb

Filippo Tommaso Marinetti, Zang Tumb Tumb

 

Zang Tumb Tumb è un poema futurista (pubblicato nel 1914) scritto sull’assedio di Adrianopoli del 1912 durante la guerra bulgaro turca, a cui Marinetti assiste come corrispondente di un quotidiano francese.

La battaglia o assedio di Adrianopoli fu combattuta durante la prima guerra balcanica e si concluse con la presa di Edirne (allora Adrianopoli) da parte della 2ª Armata bulgara.

Il poemetto offre una rappresentazione, in parte verbale e in parte visiva del bombardamento subito nell’ottobre 1912 della città turca di Adrianopoli da parte dei bulgari. Marinetti utilizza caratteri tipografici di varie dimensioni, il grassetto e il corsivo, con lo scopo di immergere con immediatezza il lettore al centro della battaglia.

>>>>>> Vedi su You Tube: L’interpretazione di Marinetti

Marinetti, Adrianopoli assedio orchestra

ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare lo spazio con un accordo

tam– tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo

all’infinito. Nel centro di quei tam– tuuumb spiaccicati ampiezza

50 chilometri quadrati balzare scoppi tagli pugni batterie a tiro rapido Violenza

ferocia regolarità questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi

acuti della battaglia Furia affanno orecchie occhi narici aperti! attenti! forza!

che gioia vedere udire fiutare tutto tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare

a perdifiato sotto morsi schiaffi traak– traak frustate pic– pac– pum–

tumb bizzarrie salti altezza 200 metri della fucileria Giù giù in fondo all’orchestra

stagni diguazzare buoi buffali pungoli carri pluff plaff impennarsi di

cavalli flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiiiii….. scalpiccii tintinnii 3

battaglioni bulgari in marcia croooc– craaac (lento due tempi) Sciumi Maritza

o Karvavena croooc– craaac grida degli ufficiali sbatacchiare come piatti d’ottone

pan di qua paack di là cing buuum cing ciak (presto) ciaciacia– ciaciaak

su giù là là intorno in alto attenzione sulla testa ciaack bello! Vampe vampe

vampe vampe vampe vampe ribalta dei forti laggiù dietro quel fumo Sciukri–

Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco allò! Ibrabim!

Rudolf! allò allò! attori ruoli echi suggeritori scenari di fumo foreste applausi

odore di fieno fango sterco non sento più i miei piedi gelati odore di salnitrio

odore di marcio Timpani flauti clarini dovunque basso alto uccelli cinguettare

beatitudine ombrie cip– cip– cip brezza verde don– dan– don– din bèèè

delle mandre Orchestra i pazzi bastonano i professori d’orchestra questi

bastonatissimi suonare suonare Grandi fragori non cancellare precisare ritagliandoli

rumori più piccoli minutissimi rottami di echi nel teatro ampiezza

300 chilometri quadrati Fiumi Maritza Tungia sdraiati Monti Ròdopi ritti

alture palchi loggione 20000 sharpnels sbracciarsi esplodere fazzoletti

bianchissimi pieni d’oro Tum– bum 20000 granate protese strappare con

schianti capigliature nerissime zang– tumb– zang– tum– tuuuumb l’orchestra

dei rumori di guerra gonfiarsi sotto una nota di silenzio nell’alto cielo

pallone sferico dorato che sorveglia i tiri.

Da: Filippo Tommaso Marinetti, in “Lacerba”, 1913, I

Esercizi.
  1. Individua le principali caratteristiche ideologiche e stilistiche del testo, ricollegandole al Manifesto del Futurismo e al Manifesto tecnico della letteratura futurista.

 

 

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