Metonimia e sineddoche

nido-uccelli

Metonimia e sineddoche

 

Metonimia

Consiste nella sostituzione di un termine con un altro, con cui è in rapporto di contiguità o vicinanza.

  • L’autore per l’opera:

“A casa ho un Picasso” = ho un quadro dipinto da Ricasso

“Ha letto tutto Dante = ha letto tutte le opere di Dante

  • La materia per l’oggetto:

“Questa è la sua ultima tela” = è l’ultimo quadro su tela che ha dipinto

Mentre Rinaldo così parla, fende
con tanta fretta il suttil legno l’onde,                     (barca)
(L. Ariosto, Orlando furioso)

  • Il contenente per il contenuto:

“Beviamo un bicchiere?” = Beviamo la bevanda contenuta nel bicchiere

ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini                                (dal mosto che bolle nei tini)
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
(G. Carducci, San Martino)

  • Il concreto per l’astratto (e viceversa):

Rispettare i capelli bianchi = rispettare la vecchiaia (il concreto per l’astratto)

Avere del fegato = avere coraggio

Tutta vestita a festa
la gioventù del loco                (i giovani)         l’astratto per il concreto
lascia le case, e per le vie si spande;
(G. Leopardi, Il passero solitario)

  • Il simbolo per la cosa simbolizzata:

“rendiamo omaggio alla bandiera” = rendiamo omaggio alla patria

  • Il luogo per gli abitanti:

L’Italia che lavora = gli italiani che lavorano

  • L’effetto per la causa (e viceversa):

“l’ho guadagnato col sudore della fronte” = l’ho guadagnato con il lavoro che mi ha fatto sudare

La metonimia, attraverso la scelta di un elemento sostitutivo, sottolinea un aspetto dell’oggetto rappresentato, che si vuole evidenziare, accrescendone il significato connotativo.

 

Sineddoche 

Affine alla metonimia (per molti studiosi non esiste differenza tra le due figure retoriche e la sineddoche non sarebbe che una forma particolare di metonimia) consiste nell’uso di parole in funzione sostitutiva, modificandone il significato proprio ed attribuendone uno più esteso o più ristretto.

Si ha quando si usa:

  • la parte per il tutto e viceversa;

E quando la fatal prora d’Enea                     (nave)
per tanto mar la foce tua cercò,…
(G. Carducci, Agli amici della Valle Tiberina, 45-46)

  • il genere per la specie;

– O animal grazioso e benigno                   (persona)
che visitando vai per l’aer perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno:…
(D. Alighieri, Inferno, Canto V, 88-90)

  • la specie per il genere;

…E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,…                 (i venti)
(U. Foscolo, Alla sera, 3-4)

  • il singolare per il plurale;

… onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque…           (versi)

(U. Foscolo, A Zacinto, 6-8)

  • il plurale per il singolare.

O sacrosante Vergini, se fami,                      (fame)
freddi o vigilie mai per voi soffersi,                (freddo)
cagion mi sprona ch’io mercé vi chiami.
(D. Alighieri, Purgatorio, Canto XXIX, 37-39)

 

 

/ 5
Grazie per aver votato!

Print Friendly, PDF & Email

Copyright © 2013 giorgiobaruzzi. All Rights Reserved.