Céline, Viaggio al termine della notte

celineLouis-Ferdinand Céline Viaggio al termine della notte

 

Durante la Prima Guerra Mondiale, in un impeto patriottico Ferdinand Bardamu si arruola come soldato e sperimenta la tragedia della guerra di trincea e l’ottusità dei suoi superiori. Ferito, è ricoverato in ospedale, poi ottiene una licenza durante la quale assapora i piaceri della vita in borghese e si trova un’amante, la prostituta Musyne.

Riformato dall’esercito Ferdinand s’imbarca per l’Africa: destinazione una colonia, ma la prospettiva per lui non migliora, tra il caldo e la burocrazia insopportabili.

In preda alla febbre, Bardamu si ritrova – insieme a un gruppo di galeotti – su una nave diretta a New York. In America sperimenta il lavoro alienante della catena di montaggio di Ford.

Tornato a Parigi Bardamu conclude i suoi studi in Medicina e trova casa nei sobborghi, dove si dedica, con scarsi guadagni, alla professione medica.

Céline non scrive in punta di fioretto. Viaggio al termine della notte è un romanzo viscerale, intriso di sangue, di sudore e di morte. Le vicende sono per lo più autobiografiche e narrano senza infingimenti e consolazioni la crudeltà e le atrocità della nostra epoca. La drammaticità della guerra, il colonialismo, lo sfruttamento del lavoro operaio nelle fabbriche, l’emarginazione dei quartieri più degradati di Parigi.

Louis-Ferdinand Destouches (22 maggio 1894) nel 1912 si arruola volontario e nel 1914, nelle Fiandre, riporta una grave ferita alla testa che gli provoca un’invalidità permanente. Inviato nel 1916 in Camerun nei servizi di occupazione delle antiche colonie tedesche e nel 1917 a Londra nei servizi logistici. Rientrato in Francia nel 1918, s’iscrive alla facoltà di medicina di Rennes, sposa la figlia del direttore della facoltà, da cui si separerà pochi anni dopo, e si laurea nel 1924. Dal 1924 al 1928 lavora per la Società delle Nazioni che lo invia a Ginevra, a Liverpool, poi di nuovo in Africa, negli Stati Uniti, in Canada e a Cuba. Rientrato in patria nel 1928, si stabilisce nei quartieri più poveri della periferia di Parigi, ove esercita quasi gratuitamente la professione di medico, lavorando contemporaneamente al suo primo romanzo Viaggio al termine della notte (1932), che pubblica sotto lo pseudonimo di Céline.

Durante la seconda guerra mondiale, considerato traditore e collaboratore dei nazisti, e condannato a morte dalla Resistenza, è costretto a riparare in Danimarca, dove rimane fino al 1951, scontando nel frattempo quattordici mesi di carcere. Rientrato in Francia nel 1952, Céline si stabilisce con la moglie Lucette a Meudon, dove rimarrà sino al termine della sua vita.

Muore nel 1961, senza ricevere alcun riconoscimento da parte della critica, che ne riscopre le opere solo alcuni anni dopo la scomparsa.

Tra le opere: Pantomima per un’altra volta (1952), Normance (1954),  Colloqui col professor Y (1955) e la «trilogia tedesca» (Da un castello all’altro, 1957; Nord, 1960; Rigodon, 1968).

 

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