Svevo, Prefazione del dottor S.

Prefazione dottor S.

Italo Svevo, Prefazione del dottor S.

(da La coscienza di Zeno)

Fin dalla prefazione del romanzo l’ironia si presenta come elemento centrale del romanzo. L’ironia è un modo per dire e non dire, per dire senza troppo ferire, salvo quando si muta in sarcasmo, assumendo accenti più aggressivi, con la volontà esplicita di ferire. Il medico sembra qui aver bisogno del suo paziente e se questi rifiuta la cura perché la ritiene inefficace ne è profondamente offeso, perché questo mette in discussione la sua autorità. Che farebbero i medici se non vi fossero malati…?

 

Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica.

Di psico-analisi non parlerò perché qui entro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità. Ma egli era vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l’autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. Oggi ancora la mia idea mi pare buona perché mi ha dato dei risultati insperati, che sarebbero stati maggiori se il malato sul più bello non si fosse sottratto alla cura truffandomi del frutto della mia lunga paziente analisi di queste memorie.

Le pubblico per vendetta e spero gli dispiaccia. Sappia però ch’io sono pronto di dividere con lui i lauti onorarii che ricaverò da questa pubblicazione a patto egli riprenda la cura. Sembrava tanto curioso di se stesso! Se sapesse quante sorprese potrebbero risultargli dal commento delle tante verità e bugie ch’egli ha qui accumulate!…

Dottor S.

Italo Svevo, Prefazione, da La coscienza di Zeno, 1923

Edizione: I. Svevo, Romanzi. Parte seconda, Milano 1969, p. 599.

freud

 

Analisi del testo.

Lo psicanalista cui Zeno Cosini si è rivolto per curare la propria malattia, indispettito perché il suo paziente ha deciso improvvisamente di interrompere la cura, decide di pubblicare per vendetta le sue memorie sperando che “gli dispiaccia”. Un ribaltamento del rapporto medico-paziente, evidente anche nell’intenzione di dividere il ricavato a condizione che il paziente riprenda la terapia.

Il dottor S. è convinto che la sua scelta terapeutica sia stata in fondo valida, benché possa apparire poco ortodossa agli esperti di psicanalisi. I risultati ottenuti, secondo il dottore, sono stati incoraggianti, e sarebbero stati ancora migliori se il paziente non si fosse sottratto alla cura. Nelle sue memorie, avverte, sono contenute verità e bugie che meriterebbero un’attenta analisi.

 

Esercizi di analisi del testo.

  1. Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe.
  2. Quali personaggi entrano in gioco in questo testo? E con quali ruoli?
  3. Quali informazioni circa il paziente si desumono dal testo?
  4. Quale immagine si ricava del Dottor S.?
  5. Il Dottor S. ha indotto il paziente a scrivere la sua autobiografia. Perché?
  6. Rifletti sulle diverse denominazioni del romanzo: “novella” (r. 1), “autobiografia” (r. 4), “memorie” (r. 9).
  7. Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

Produzione

  1. Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al romanzo nella sua interezza o ad altri testi di Svevo. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, delinea alcuni aspetti dei rapporti tra letteratura e psicoanalisi, facendo riferimento ad opere che hai letto e studiato.

 

 

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