Giovanni Pascoli, Il gelsomino notturno

gelsomino

Giovanni Pascoli, Il gelsomino notturno.

Immagini semplici, dolci e piene di fascino sono quelle che il poeta riesce a offrirci, nel descrivere uno scenario campestre dal sopraggiungere della sera al calar della notte e al sorgere dell’alba.
Vita e morte s’intrecciano, per la natura e per gli uomini. L’impollinazione del gelsomino, che schiude i suoi petali di notte, si svolge parallelamente alla fecondazione della donna, nella prima notte di nozze. La poesia, pubblicata nel 1901 in occasione delle nozze dell’amico Gabriele Briganti, fu inserita poi nei Canti di Castelvecchio. In essa il poeta allude alla prima notte di nozze dei due sposi, dalla quale nascerà il piccolo Dante Gabriele Giovanni.

 

E[1] s’aprono i fiori notturni,

nell’ora che penso a’ miei cari. [2]

Sono apparse in mezzo ai viburni [3]

le farfalle crepuscolari[4].

 

Da un pezzo si tacquero i gridi:

là sola una casa bisbiglia.[5]

Sotto l’ali dormono i nidi,[6]

come gli occhi sotto le ciglia.

 

Dai calici aperti si esala

l’odore di fragole rosse.[7]

Splende un lume là nella sala.

Nasce l’erba sopra le fosse.

 

Un’ape tardiva sussurra

trovando già prese le celle[8].

La Chioccetta per l’aia azzurra

va col suo pigolìo di stelle[9].

 

Per tutta la notte s’esala

l’odore che passa col vento.

Passa il lume su per la scala;

brilla al primo piano: s’è spento…[10]

 

È l’alba: si chiudono i petali

un poco gualciti; si cova[11],

dentro l’urna molle e segreta,

non so che felicità nuova[12].


[1] E : l’inizio con la congiunzione “e” sembra collegare la poesia a una precedente meditazione del poeta.

[2] Al calare della sera, mentre il poeta pensa ai suoi cari morti, il gelsomino schiude i suoi petali.

[3] Viburni: arbusti con fiori bianchi.

[4] Farfalle crepuscolari: le farfalle che volano soltanto nelle ore notturne e vivono per breve tempo. Quest’immagine, come quella dei viburni, evoca misteriose presenze e si ricollega al tema dei morti.

[5] Bisbiglia: la metonimia indica l’intimo colloquio degli sposi, immagine di vita nel silenzio della notte.

[6] I nidi: metonimia per indicare gli uccellini protetti dalle ali materne.

[7] L’odore di fragole rosse: dai petali, aperti a forma di calice, del gelsomino si diffonde un profumo intenso, come di fragole rosse. Da notare la sinestesia: odore (olfatto) + fragole rosse (vista).

[8] …trovando già prese le celle: già occupate dalle altre api. Forse il poeta allude alla propria condizione di esclusione dalla vita.

[9] La chioccetta …col suo pigolìo di stelle: Chioccetta: è il nome popolare attribuito alla costellazione delle Pleiadi. Le stelle della costellazione brillano a intermittenza, come pulcini che pigolano seguendo la chioccia. Il poeta mette in rapporto analogico la Chioccetta (la costellazione delle Pleiadi) che si muove nel cielo con il suo luccichio di stelle  e una chioccia che, con il suo seguito di pulcini pigolanti, si muove nell’aia.  L’espressione “pigolìo di stelle” è sinestesia in quanto una sensazione di tipo visivo (il luccichio) è resa con un termine appartenente alla sfera sensoriale dell’udito (pigolìo).

[10] Passa… s’è spento… : i  segnali  luminosi  fanno  intuire  che nella casa pulsa  la  vita,  ma  tutto  è proiettato  in  una   remota   lontananza impregnata di mistero.

[11] si cova: si custodisce gelosamente; ma l’espressione “cova” indica .

[12] Dentro… nuova: dentro la corolla chiusa del fiore matura  una nuova vita, come nel grembo della giovane sposa.

 

Parafrasi 

I fiori del gelsomino si schiudono di notte, nell’ora in cui penso ai miei cari, morti. Sono apparse tra gli arbusti le farfalle che volano nelle ore notturne. Già da tempo le grida e i rumori del giorno tacciono: solo in una casa, là, qualcuno parla sottovoce. Gli uccellini dormono sotto le ali (della madre), come gli occhi protetti dalle ciglia. Dalle corolle sbocciate dei gelsomini si diffonde un profumo come di fragole rosse. Splende una luce, là, nella sala (della casa). L’erba nasce sopra le tombe. Un’ape ritardataria sussurra trovando le celle dell’alveare già tutte occupate. La Chioccetta procede e brilla in cielo con il suo luccichio di stelle. Per tutta la notte si diffonde il profumo trasportato dal vento. La luce viene portata su per la scala; brilla al primo piano: si è spenta… È l’alba: i petali del gelsomino un po’ stropicciati si chiudono; dentro la corolla molle e nascosta,si cova non so quale indescrivibile felicità.

Analisi del testo.

Il poeta descrive con tecnica impressionistica un paesaggio notturno (dalla sera all’alba) animato da semplici eventi naturali e simmetricamente osserva da lontano una casa illuminata. La poesia è un susseguirsi di impressioni e di sensazioni apparentemente casuali, legate però da profonde analogie e corrispondenze che creano una magica  suggestione e alludono al misterioso compenetrarsi di vita e di morte. Evidente la simmetria tra ciò che accade fuori, nella natura, e ciò che accade dentro la casa: fuori tutto è silenzio, dentro i due sposi parlano intimamente, sottovoce; il gelsomino esala un profumo…, una luce splende nella sala; l’odore del gelsomino è portato dal vento, la luce viene portata su per la scala… Quel che il poeta intravede da lontano, dentro la casa, è come immerso nella sinfonia naturale di colori, profumi e suoni soffusi. Dalla casa provengono immagini che si collocano nella cornice naturale, fondendosi con essa nella conclusione della poesia: dopo la pudica reticenza di brilla al primo piano: s’è spento…, il poeta allude alla notte d’amore dei due sposi e alla fecondazione della donna attraverso l’immagine naturale dell’impollinazione notturna del gelsomino. Unici riferimenti propriamente umani sono “si cova” e “non so che felicità nuova”.

Pur originata da una circostanza esterna come quella del matrimonio dell’amico, la poesia tocca un tema drammaticamente vissuto dal poeta: il poeta si sente escluso dalla vitalità dei due giovani sposi, incapace di costruire un nuovo “nido” famigliare, dopo la traumatica distruzione di quello d’origine. L’immagine dell’ape tardiva che resta esclusa dall’alveare sembra un’allusione a questa condizione.

Tema centrale della poesia è quello della fecondazione della sposa, nella prima notte di nozze, cui si affiancano quello della morte e quello dell’esclusione. Gli elementi che fanno riferimento al tema della sessualità e della fecondazione sono: il fiore che si apre diffondendo un profumo di fragole; il bisbigliare intimo dentro la casa; la luce che si spegne al primo piano; i petali che si chiudono “un poco gualciti”. Al tema della morte fanno riferimento: le “farfalle crepuscolari”; il pensiero dei propri cari; l’erba che cresce sulle tombe. Al tema dell’esclusione fanno riferimento: l’ape che, giunta tardi all’alveare, trova le celle occupate e resta esclusa; l’osservazione della casa dall’esterno.

La rete di corrispondenze che caratterizza il testo si esprime nel suggestivo ricorso all’analogia ed alla sinestesia: “l’odore di fragole rosse”;”La Chioccetta per l’aia azzurra / va col suo pigolìo di stelle”. Particolare rilevanza assume la fusione tra elementi del mondo naturale e di quello umano, evidenti nella similitudine e nella metonimia che richiama il tema del nido (“Sotto l’ali dormono i nidi, / come gli occhi sotto le ciglia”). In tal senso va anche l’uso del verbo “sussurra” (simmetrico rispetto alla metonimia“bisbiglia”, entrambi con valore onomatopeico), ad indicare il ronzio dell’ape esclusa dall’alveare, che allude alla condizione del poeta, in contrasto con l’intimo colloquio degli sposi. Infine, l’analogia conclusiva con cui il poeta allude alla fecondazione, attraverso la metafora del fiore.

Esercizi di analisi del testo

  1. Quale fu l’occasione che diede origine al componimento?
  2. Qual è il tema centrale della poesia e con quale immagine metaforica il poeta lo rappresenta?
  3. Qual è il periodo della giornata che viene descritto nel testo? Quali sono le indicazioni che lo testimoniano?
  4. Ciascuna strofa si articola generalmente in due parti, spesso perfettamente simmetriche, in ciascuna delle quali è presente un’immagine, densa di colori, suoni e profumi: individuale.
  5. Quali sono gli elementi che rimandano al tema della vita e quali quelli che rimandano al tema della morte?
  6. Nel testo è possibile rintracciare anche riferimenti alla condizione del poeta stesso. Individuali nel testo e interpretane il significato.
  7. Il testo è denso di suggestive figure retoriche: elencale, spiegandone il significato.

 

 

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