Componimenti poetici

poesia

Componimenti poetici

 

Sonetto

Genere tipico della letteratura italiana, che la accompagna dalla sua nascita fino a oggi. È composto da 14 versi endecasillabi suddivisi in 4 strofe (2 quartine e 2 terzine). Le rime delle terzine possono essere varie; le più frequenti seguono lo schema CDC, DCD, oppure CDC, CDC o anche CDE, CDE.

https://www.treccani.it/enciclopedia/sonetto

Foscolo

Né più mai toccherò le sacre sponde

ove il mio corpo fanciulletto giacque,

Zacinto mia, che te specchi nell’onde

del greco mar da cui vergine nacque

 

Venere, e fea quelle isole feconde

col suo primo sorriso, onde non tacque

le tue limpide nubi e le tue fronde

l’inclito verso di colui che l’acque

 

cantò fatali, ed il diverso esiglio

per cui bello di fama e di sventura

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

 

Tu non altro che il canto avrai del figlio,

o materna mia terra; a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura.

 

Canzone

Genere poetico antico che, fin dalla sua nascita, fu considerato il più alto della lirica italiana, e quindi destinato a soggetti amorosi, politici, morali e anche religiosi.

Secondo il modello trobadorico, esso è costituito da più stanze (o strofe) uguali di endecasillabi e settenari, normalmente suddivise in due parti: la “fronte” e la “sirma” o “sirima”. Fronte e sirma sono collegate da un verso che ripete la rima dell’ultimo verso della fronte, detto chiave. Si chiude con una stanza più breve, detta congedo.

https://www.treccani.it/enciclopedia/canzone

Francesco Petrarca

Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fiancho colonna;
herba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole extreme.

S’egli è pur mio destino,
e ’l cielo in ciò s’adopra,
ch’Amor quest’occhi lagrimando chiuda,
qualche gratia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l’alma al proprio albergo ignuda.
La morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo:
ché lo spirito lasso
non poria mai in più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata et l’ossa.

Tempo verrà anchor forse
ch’a l’usato soggiorno
torni la fera bella et mansüeta,
et là ’v’ella mi scorse
nel benedetto giorno,
volga la vista disïosa et lieta,
cercandomi: et, o pieta!,
già terra in fra le pietre
vedendo, Amor l’inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercé m’impetre,
et faccia forza al cielo,
asciugandosi gli occhi col bel velo.

Da’ be’ rami scendea
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo;
et ella si sedea
humile in tanta gloria,
coverta già de l’amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch’oro forbito et perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l’onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.

Quante volte diss’io
allor pien di spavento:
Costei per fermo nacque in paradiso.
Così carco d’oblio
il divin portamento
e ’l volto e le parole e ’l dolce riso
m’aveano, et sì diviso
da l’imagine vera,
ch’i’ dicea sospirando:
Qui come venn’io, o quando?;
credendo esser in ciel, non là dov’era.
Da indi in qua mi piace
questa herba sì, ch’altrove non ò pace.

Se tu avessi ornamenti quant’ài voglia,
poresti arditamente
uscir del boscho, et gir in fra la gente.

Ballata

La ballata è un genere antico, le cui origini sono legate al canto e alla danza popolari. Essa si caratterizza per alcuni elementi tipici:

  • la ripresa (o ritornello): è una specie di introduzione in cui si esprime il contenuto sviluppato in seguito dalle stanze. Veniva cantata da un solista e poi ripresa da un coro.
  • una o più strofe (o stanze): consta di un numero variabile di versi ed è divisa in una prima parte, a sua volta suddivisa in “mutazioni”, e una seconda parte, detta “volta”. L’ultimo verso di ogni volta riprende la rima dell’ultimo verso del ritornello.
  • il congedo: strofetta facoltativa posta alla fine della ballata, con funzione di congedo del poeta ai lettori/ascoltatori.

https://www.treccani.it/enciclopedia/ballata

 

Madrigale

Componimento di carattere colto che nasce accompagnato da musica. Era anticamente formato da due o tre terzine di versi endecasillabi, cui seguiva un distico a rima baciata. Poi assunse forme diverse.

https://www.treccani.it/enciclopedia/madrigale/

 

Ode

Nella poesia greca era un componimento lirico di varia struttura metrica, legato ad un accompagnamento musicale. Ripresa in epoca rinascimentale dopo un periodo di abbandono, la sua struttura metrica è impostata su strofe uguali, in genere di non più di sei o sette versi, endecasillabi e settenari, o settenari soli. Frequenti in essa i temi ideali e civili o amorosi.

https://www.treccani.it/enciclopedia/ode/

 

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