Charles-Louis de Montesquieu

Montesquieu

Charles-Louis de Montesquieu

 

Uno dei maggiori pensatori politici dell’illuminismo è Charles-Louis de Montesquieu, che nella sua opera più famosa, lo Spirito delle leggi (1748), individua la “natura” e lo “spirito” di tre diversi assetti politici: il dispotismo si basa sulla paura, la monarchia sull’onore, la repubblica sulla virtù.

La preferenza per la repubblica rispetto alle altre forme di governo, la persuasione che la libertà politica rappresenti il nucleo dello Stato di diritto, la convinzione che la vita associata debba essere fondata sulla libertà esercitata nel contesto delle leggi portano Montesquieu alla formulazione della famosa teoria della separazione dei poteri. La divisione del potere statale in legislativo, esecutivo e giudiziario permette un maggior controllo sul potere stesso.  Montesquieu sostiene che per evitare che il potere si trasformi in tirannide occorre che le sue tre principali funzioni: legislativa, esecutiva e giudiziaria, siano separate e assegnate a organi diversi (parlamento, re, giudici).

Ma che cosa sono potere legislativo, esecutivo e giudiziario?

  • Potere legislativo: il potere degli organi che discutono e approvano le leggi;
  • Potere esecutivo: il potere degli organi che applicano le leggi (garantire l’ordine mediante la polizia, gestire le forze armate, regolare la pubblica amministrazione, ecc.);
  • Potere giudiziario: il potere degli organi che giudicano ed eventualmente puniscono chi trasgredisce le leggi.

Nel moderno stato costituzionale questi tre poteri sono rigorosamente separati, affidati rispettivamente al parlamento, al governo e alla magistratura, e controbilanciati in modo che nessuno si imponga sull’altro.

Un buon esempio del modo critico in cui gli illuministi guardavano le istituzioni del proprio tempo è rappresentato dalle Lettere persiane del francese C.L. de Montesquieu (1689 – 1755), in cui vengono messi in rilievo gli aspetti irrazionali del potere di quelle che a quell’epoca i francesi consideravano le massime cariche sul piano politico e religioso: il re e il papa.

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